martedì 28 ottobre 2014

Manifesto rete italiana womenareeurope

La Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni aderisce
e invita tutte le donne e le associazioni ad aderire al Manifesto della Rete italiana di Womenareurope
wae scrivania

IO DECIDO

Io decido: con queste parole le donne di Spagna e d’Europa hanno risposto al tentativo di controriforma della legge spagnola sull’aborto.
Io decido vuol dire non accettare imposizioni di alcun tipo sul proprio corpo e sulla propria sessualità.
Io decido vuol dire autodeterminazione: è scegliere di diventare o non diventare madre, è vivere liberamente la sessualità e il proprio orientamento sessuale, è dare spazio ai propri desideri e progetti di vita.
In questo momento di grave crisi economica e culturale, sia a livello nazionale che europeo, vediamo compromessa l’autonomia economica delle donne, più di quanto accada per gli uomini, e assistiamo  alla messa in discussione di diritti che pensavamo consolidati.
Si tratta di un arretramento pericoloso: non ci stiamo.
Della nostra vita decidiamo noi, a prescindere da derive istituzionali e da dogmi confessionali.  La nostra libertà può essere garantita soltanto da un’autentica laicità degli Stati, condivisa a livello europeo.

Cosa sta succedendo in Europa e in Italia.

Dopo la bocciatura, lo scorso dicembre, di una risoluzione a tutela della salute riproduttiva delle donne, la Commissione europea dovrà pronunciarsi a breve sulla petizione popolare “Uno di noi” presentata dai movimenti no-choice: caposaldo della petizione è il riconoscimento giuridico dell’embrione sin dal momento del concepimento. Nello stesso tempo dall’Europa arrivano condanne all’Italia sullo sbilanciamento tra l’obiezione di coscienza e il diritto delle donne a un aborto sicuro, condanne non recepite dal governo italiano. Restando in Italia, l’assenza di educazione alla sessualità nelle scuole e di informazione in materia di contraccezione insieme alla lentezza con cui gli uomini prendono coscienza della loro responsabilità generativa e alle discriminazioni contro gay, lesbiche, transessuali, transgender e intersessuali, dipingono una situazione di grave deterioramento sociale. Non basta: in questi ultimi mesi abbiamo assistito a ripetuti attacchi contro progetti di educazione al rispetto delle diversità nelle scuole pubbliche, come nel caso dei libretti Unar per la lotta alle discriminazioni e al bullismo omofobico; abbiamo sentito la ministra della salute Lorenzin annunciare un “piano fertilità” per favorire la natalità, come se le donne fossero macchine da riproduzione; abbiamo visto le squallide campagne no-choice davanti agli ospedali e la marcia per la “vita” contro l’aborto concludersi con la benedizione del Papa. L’elenco potrebbe continuare.

Noi decidiamo.

Per un’altra Europa delle donne e dei movimenti.

In questo scenario nazionale ed europeo non basta difendere le conquiste ottenute, vogliamo rilanciare il dibattito pubblico sulla nostra libertà di essere e di scegliere.
Per fare questo è necessario mettersi in connessione fra singole donne, associazioni e movimenti, ognuna con la propria autonomia e specificità.
WAE vuole essere un luogo di scambio e riconoscimento reciproco per organizzarsi, condividere idee e proposte, partendo dal pensiero e dalle pratiche del femminismo di ieri e di oggi.
WAE è uno spazio collettivo di tutte per continuare ad affermare autodeterminazione e libertà delle donne.
19 maggio 2014
Liliana Barchiesi, Eleonora Bonaccorsi, Luisa Bordiga, Luciana Bova, Maria Brighi, Maria Grazia Campari, Anna Camposampiero, Laura Cima, Eleonora Cirant, Antonella Coccia, Maria Antonietta D’Emilio, Nadia De Mond, Rita Falaschi, Giovanna Fantini, Lea Fiorentini, Sabina Gambacciani, Nicoletta Gandus, Maddalena Gasparini, Rosanna Gatti-Meazza, Maria Grazia Ghezzi, Mirella Giuffrè, Laura Guidetti, Monica Lanfranco, Stefania La Rosa, Gianna Massari, Lea Melandri, Adriana Nannicini, Cristina Obber, Cristina Pecchioli, Rosangela Pesenti, Luisa Petrucci, Anna Picciolini, Anna Pompili, Barbara Rivoira, Assunta Sarlo, Simona Sforza, Allegra Stracuzzi, Antonella Tassitano, Federica Tourn, Donella Verdi, Rossella Zuffa.
Laura Albano, Anarkikka, Annarita Angelini, Caterina Artoni, Anna Bainotti, Michela Balocchi, Mara Baronti, Anna Maria Basile, Sebastiana Becciu, Giuliana Beltrame, Tatiana Bertini, Cecilia Bevicini, Margherita Biagini, Monica Biondi, Tiziana Biondi, Ilaria Boldrini, Eleonora  Bonaccorsi, Barbara Bonomi Romagnoli, Loredana Borghi, Marcella Bresci, Maria Grazia Campus, Elisa Cesan,Antonella Chiarolla, Elena Cherubini, Lucia Cigni, Laura Ciuccetti, Anna Maria Costantino, Daniela Dacci, Lina Dadda, Marina, Dondero,  Silvia Dradi, Eretica, Ida Finzi, Cinzia Fognani, Pinuccia Forzisi, Marzia Frateschi, Loredana Galano, Rosanna Gatti-Meazza, Isanna Generali, Angela Gennaro, Rebecca Germano, Mariapaola  Ghezzi, Gaia Giappichelli, Mirella Giuffrè, Manuela Giugni, Fiammetta Gori, Barbara Grandi, Carla Grementieri,  Lucia Ferilli, Roberta Ferruti, Costanza Iannone, Farideh Karamlouie, Ida La Mantia, Chiara Lastri, Francesca Lazzeri, Silvia Lelli, Lidia Mangani, Tiziana Marranci, Giorgia Massai, Idanna Matteotti, Daniela Melotti, Marisa Meduri, Elena Mercalli, Francesca Moccagatta, Clelia Montella, Daniela Morozzi, Marisa Nicchi, Letizia Pacifico, Claudia Paoletti, Evi Parisenti, Michela Peisih, Isabella Petrone, Debora Picchi, Eleonora Pinzuti, Nicoletta Pirotta, Roberta Porciani, Loredana Porco, Maria Grazia Pugliese, Emanuela Rebecchi, Sara Romano, Ada Romito, Francesca Ricci, Barbara Rivoira, Anna Maria Romano, Graziella Rumer Mori, Rita Russo, Graziella Saffioti, Pina Salinitro, Claudia Sandoval, Renza Sasso, Laura Scillone, Angela Sciota, Luisa Senna, Giorgia Serughetti, Anita Sonego, Francesca Testa, Stella Theodorou, Elisabetta Togni, Mapi Trevisani, Aurora Vazzana, Eva Vietto, Evelina Visani, Maria Vitacca, Tecla Zito, Cecilia Zoccali.
Casa delle Donne di Milano, Il Giardino dei Ciliegi, Laboratorio politico di donne, Libera Università delle Donne, Libere Tutte – Firenze, MAREA, Rete di Donne per la Politica, Unite in Rete – Firenze, Usciamo dal Silenzio.
AIED Pisa, Archinaute, Assoc. “art.9″, Associazione AntropoLogiche, Associazione Telefono Donna, associazione voceDonna di Castrocaro Terme e Terra del Sole  (FC), Centro Veneto Progetti Donna – Auser, donne del coordinamento conto la violenza di genere e il sessismo, donne del coordinamento toscano Difesa 194, donne del laboratorio per la laicità di Firenze, evaluna libreria delle donne Napoli, Gender In Action Association, Generazioni di donne, Gruppo U.D.I. ‘Donnedioggi’- Cernusco e Martesana, IFE Italia, Intesexioni, La Città delle Donne di Z3xmi.it, Le Musiquorum, Open mind glbt, Sciopero delle donne, Società delle letterate, STONEWALL, UDI 25 Novembre, UDI Biblioteca Margherita Ferro, Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, Coordinamento Nazionale delle Consulte.

Richiesta intervento difensore civico Regione Piemonte

SCHEMA DI RECLAMO/RICHIESTA DI INTERVENTO
Ufficio del Difensore civicodella Regione PiemonteVia Dellala, 810121 TORINO


Dati del Ricorrente
Nome Tullio
Cognome Monti

Il presente reclamo è presentato da Tullio Monti, legale rappresentante della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, in nome e per conto dell’associazione stessa e delle oltre 60 associazioni ad essa aderenti.

Dati relativi all’Ente/Organo/Ufficio/Azienda pubblica etc. contro cui si presenta il reclamoGiunta della Regione Piemonte

Fatti e motivi per cui si chiede l’intervento del Difensore Civico
1)La Regione Piemonte, segnatamente l’Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità con il coordinamento dell’ASO S. Giovanni battista, aveva opportunamente assunto nel 2008 (Deliberazione della Giunta Regionale 14 luglio 2008, n°8-9172) un protocollo d’intesa con i rappresentanti delle diverse confessioni religiose, ai fini di garantire l’assistenza spirituale ai degenti, l’accesso dei ministri di culto nei luoghi di ricovero su richiesta dei malati e delle famiglie, la predisposizione di un luogo di raccoglimento spirituale (essendo già prevista dalle relazioni nazionali con la chiesa cattolica la cappella nelle sedi di degenza);
2)L’ASO S. Giovanni Battista (Determinazione del Direttore Struttura Complessa Affari Generali N. D/264/1965/10/2010 del 2/8/2008) aveva stipulato una convenzione con l’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) per l’espletamento delle attività di assistenza morale presso i Presidi Ospedalieri di quell’Azienda;

3)Il Presidente della Giunta Regionale ha stipulato in data 21 giugno 2011 un ulteriore “Protocollo di relazioni tra la Conferenza Episcopale Piemontese e la Regione Piemonte per il riconoscimento del tavolo fra gli organismi di ispirazione cristiana operanti nel settore sanitario” riguardante anche l’impegno “a tutelare l’assistenza religiosa nei presidi socio-sanitari pubblici e privati”;

4)La Consigliera Regionale Eleonora Artesio ha presentato in data 22 giugno 2011 un’Interrogazione urgente avente per oggetto “Protocollo della Regione Piemonte e Conferenza Episcopale Piemontese per assistenza spirituale ai degenti”, tutt’ora rimasta senza risposta alcuna;

Tipo di intervento richiesto al Difensore Civico (risultato che si intende ottenere)
Lo scrivente, a nome della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, che con ogni evidenza pubblica e conclamata da anni si occupa fattivamente di tutelare la laicità delle Istituzioni nel territorio della Regione Piemonte, laddove essa sia concretamente minacciata, richiede al Difensore Civico un intervento nei confronti della Giunta della Regione Piemonte al fine di porre fine, nel campo dell’assistenza spirituale e morale ai degenti nelle strutture sanitarie regionali, pubbliche e private, alla discriminazione nei confronti dei cittadini non credenti (atei, agnostici, razionalisti, scettici, indifferenti o altro), i quali sono esclusi dalla possibilità di avvalersi di assistenza morale aconfessionale, a fronte del giusto diritto all’assistenza religiosa e spirituale assicurata ai seguaci delle diverse confessioni religiose. Tale discriminazione viola palesemente sia la libertà religiosa (libertà di credo e di non credo), sia la laicità delle istituzioni pubbliche, entrambe supremi principi costituzionali necessitanti di continua tutela. Si sollecita la Giunta della Regione Piemonte a rendere concretamente fruibile il diritto all’assistenza morale nelle strutture sanitarie pubbliche e private per i degenti a vario titolo non credenti, mediante la stipulazione di apposite convenzioni con le associazioni che si occupano della tutela dei diritti dei non credenti,  analoghe a quella stipulata dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Givanni Battista (Ospedali Molinette, Regina Margherita e CTO) con l’UAAR (Unione del Atei Agnostici Razionalisti) in data 2/8/2010 (Determinazione del Direttore Generale N. D/264/1965/10/2010).

Informativa Legge sulla privacy
Visti gli artt. 7,13, 22 e 23 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 i dati e le informazioni vengono raccolti per le finalità istituzionali dell’Ufficio del Difensore civico regionale.
Se ne consente l’utilizzo ai sensi dell’art. 23 del suddetto Decreto legislativo.

Torino,  25 settembre 2014     
 Tullio Monti