martedì 28 ottobre 2014

Richiesta intervento difensore civico Regione Piemonte

SCHEMA DI RECLAMO/RICHIESTA DI INTERVENTO
Ufficio del Difensore civicodella Regione PiemonteVia Dellala, 810121 TORINO


Dati del Ricorrente
Nome Tullio
Cognome Monti

Il presente reclamo è presentato da Tullio Monti, legale rappresentante della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, in nome e per conto dell’associazione stessa e delle oltre 60 associazioni ad essa aderenti.

Dati relativi all’Ente/Organo/Ufficio/Azienda pubblica etc. contro cui si presenta il reclamoGiunta della Regione Piemonte

Fatti e motivi per cui si chiede l’intervento del Difensore Civico
1)La Regione Piemonte, segnatamente l’Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità con il coordinamento dell’ASO S. Giovanni battista, aveva opportunamente assunto nel 2008 (Deliberazione della Giunta Regionale 14 luglio 2008, n°8-9172) un protocollo d’intesa con i rappresentanti delle diverse confessioni religiose, ai fini di garantire l’assistenza spirituale ai degenti, l’accesso dei ministri di culto nei luoghi di ricovero su richiesta dei malati e delle famiglie, la predisposizione di un luogo di raccoglimento spirituale (essendo già prevista dalle relazioni nazionali con la chiesa cattolica la cappella nelle sedi di degenza);
2)L’ASO S. Giovanni Battista (Determinazione del Direttore Struttura Complessa Affari Generali N. D/264/1965/10/2010 del 2/8/2008) aveva stipulato una convenzione con l’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) per l’espletamento delle attività di assistenza morale presso i Presidi Ospedalieri di quell’Azienda;

3)Il Presidente della Giunta Regionale ha stipulato in data 21 giugno 2011 un ulteriore “Protocollo di relazioni tra la Conferenza Episcopale Piemontese e la Regione Piemonte per il riconoscimento del tavolo fra gli organismi di ispirazione cristiana operanti nel settore sanitario” riguardante anche l’impegno “a tutelare l’assistenza religiosa nei presidi socio-sanitari pubblici e privati”;

4)La Consigliera Regionale Eleonora Artesio ha presentato in data 22 giugno 2011 un’Interrogazione urgente avente per oggetto “Protocollo della Regione Piemonte e Conferenza Episcopale Piemontese per assistenza spirituale ai degenti”, tutt’ora rimasta senza risposta alcuna;

Tipo di intervento richiesto al Difensore Civico (risultato che si intende ottenere)
Lo scrivente, a nome della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, che con ogni evidenza pubblica e conclamata da anni si occupa fattivamente di tutelare la laicità delle Istituzioni nel territorio della Regione Piemonte, laddove essa sia concretamente minacciata, richiede al Difensore Civico un intervento nei confronti della Giunta della Regione Piemonte al fine di porre fine, nel campo dell’assistenza spirituale e morale ai degenti nelle strutture sanitarie regionali, pubbliche e private, alla discriminazione nei confronti dei cittadini non credenti (atei, agnostici, razionalisti, scettici, indifferenti o altro), i quali sono esclusi dalla possibilità di avvalersi di assistenza morale aconfessionale, a fronte del giusto diritto all’assistenza religiosa e spirituale assicurata ai seguaci delle diverse confessioni religiose. Tale discriminazione viola palesemente sia la libertà religiosa (libertà di credo e di non credo), sia la laicità delle istituzioni pubbliche, entrambe supremi principi costituzionali necessitanti di continua tutela. Si sollecita la Giunta della Regione Piemonte a rendere concretamente fruibile il diritto all’assistenza morale nelle strutture sanitarie pubbliche e private per i degenti a vario titolo non credenti, mediante la stipulazione di apposite convenzioni con le associazioni che si occupano della tutela dei diritti dei non credenti,  analoghe a quella stipulata dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Givanni Battista (Ospedali Molinette, Regina Margherita e CTO) con l’UAAR (Unione del Atei Agnostici Razionalisti) in data 2/8/2010 (Determinazione del Direttore Generale N. D/264/1965/10/2010).

Informativa Legge sulla privacy
Visti gli artt. 7,13, 22 e 23 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 i dati e le informazioni vengono raccolti per le finalità istituzionali dell’Ufficio del Difensore civico regionale.
Se ne consente l’utilizzo ai sensi dell’art. 23 del suddetto Decreto legislativo.

Torino,  25 settembre 2014     
 Tullio Monti

Nessun commento:

Posta un commento