COMUNICATO STAMPA DEL 13.3.2015
In data 12.3.2015 il Consiglio dei Ministri ha deliberato
sull'impugnativa, davanti alla Corte Costituzionale, della legge
2/2015 della Regione Lombardia entrata in vigore lo
scorso 3.2.2015.
La legge era stata battezzata come “legge anti-moschee”
dalla stessa maggioranza in Regione, mentre era stata targata e criticata come
“legge anti-culto” e gravemente discriminatoria da parte di numerose realtà
religiose e non soltanto religiose.
Atto dovuto quello del Governo Renzi che però raccoglie
ampio consenso tra i lombardi.
Si dichiarano infatti soddisfatte le realtà che si erano
schierate in prima linea contro questa normativa, richiedendo sia
l’impugnazione della legge sia l’immediata sospensione della stessa da parte
della Corte Costituzionale: il CAIM (Coordinamento delle Associazioni Islamiche
di Milano Monza-Brianza), la Fondazione Casa della Carità, il COEN (Conferenza
Evangelica Nazionale), l’Unione Induista Milano e quella Italiana, i musulmani
dell’associazione Cheikh Ahmadou Bamba di Brescia, la Consulta Milanese per la
Laicità delle Istituzioni e comunità di Sant’Egidio di Milano.
Ora sarà proprio la Corte Costituzionale a vagliare
l’adeguatezza e l’utilità delle norme varate e volute soltanto da Lega, NCD e
Forza Italia in Regione Lombardia.
Tra le motivazioni che hanno portato all'impugnazione
davanti alla Consulta:
1) La
violazione degli articoli 3, 8 e 19 della Costituzione
Italiana per l’imposizione agli enti rappresentanti di
organizzazioni religiose di una serie stringente di obblighi e requisiti che
incidono sull'esercizio in concreto del diritto fondamentale e inviolabile
della libertà religiosa;
2) La
violazione dell’art. 117 lettere a), c) e h) della
Costituzione per aver disciplinato in contrasto con i
principi contenuti nei trattati europei e internazionali nonché per invasione,
da parte della stessa Regione Lombardia, nella competenza esclusiva dello Stato
in materia di rapporti tra Repubblica e le confessioni Religiose; e
3) La
violazione dell’art. 118 comma 3 Cost. per non aver
rispettato la competenza esclusiva dello Stato e la
Costituzione che affida alla sola legge dello Stato il potere di disciplinare
forme di coordinamento fra Stato e Regione nella materia della sicurezza
pubblica.
Le realtà interessate non escludono di presentarsi anche
davanti alla Corte Costituzionale per mostrare le loro doglianze ed evidenziare
come questa legge colpisca le diverse sensibilità religiose che convivono, da
anni, in Lombardia.
Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni www.milanolaica.it info@milanolaica.it
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