giovedì 6 marzo 2014

Donne per l'autodeterminazione

In occasione della “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA” dell’8 MARZO, le Donne per l’autodeterminazione (sigla che raccoglie le principali associazioni e movimenti femministi) hanno indetto una grande manifestazione unitaria, che si svolgerà SABATO 8 MARZO, con partenza alle ORE 14,30 da Piazza Vittorio Veneto, per concludersi in Piazza Castello. Qui di seguito trovate il documento su cui è stata indetta la manifestazione.
A fianco di tale documento, la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni assieme ad altre associazioni delle donne (aderenti o no alla Consulta stessa) ha predisposto ed approvato un documento politico sulla base del quale invitare tutte le associazioni della Consulta ad aderire al testo e a partecipare alla manifestazione dell’8 Marzo.
Di seguito trovate anche il testo di questo significativo documento politico intitolato “WOMENAREUROPE – PER UN’ALTRA EUROPA, LAICA E DEI DIRITTI”, che è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea della Consulta di lunedì 24 febbraio.
Invito pertanto calorosamente tutte le associazioni della Consulta ad aderire formalmente al documento (entro venerdi’ 28 febbraio, rispondendo alla presente mail e scrivendo: “ADERIAMO”) e soprattutto a partecipare in forze alla manifestazione: il ritrovo per le associazioni aderenti alla Consulta e per quelle che hanno sottoscritto il documento politico sarà SABATO 8 MARZO, alle ORE 14, in Piazza Vittorio Veneto, all’angolo con via Vanchiglia. Alla manifestazione si parteciperà senza simboli, bandiere o striscioni identificative delle singole associazioni.
Alla manifestazioni sono invitati tutti i simpatizzanti e gli Amici della Consulta.

IO DECIDO
Da tempo assistiamo a gravi attacchi alla libertà delle donne di scegliere sul proprio corpo e sulla propria sessualità. È recente, in Spagna, la proposta di legge del governo del partito popolare conservatore di Rajoy che, oltre a riaffermare l’obiezione di coscienza per tutto il personale medico, introduce drastiche limitazioni alla possibilità di interrompere la gravidanza, attribuisce l’esclusiva decisione ai medici e riporta l’aborto a essere un reato.
Nella stessa direzione si colloca la bocciatura da parte del Parlamento europeo della risoluzione Estrela, che intendeva impegnare gli Stati della UE a mettere al centro delle proprie politiche sociali i diritti sessuali, la lotta alle discriminazioni basate su genere e orientamento sessuale e l’autonomia di scelta delle donne.
Anche in Grecia, fra le pesanti limitazioni del welfare dovute alle politiche di austerity, l'interruzione volontaria di gravidanza é stata eliminata dalle prestazioni gratuite e garantite dal sistema sanitario nazionale.
L'ovvia conseguenza di queste limitazioni e privazioni sarà l'aumento degli aborti clandestini, ai quali saranno maggiormente esposte le donne migranti.
Autodeterminazione è un aborto libero e sicuro
In Italia la legge 194, che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza, rischia sempre di più di non essere applicata dal momento che 7 medici su 10 sono obiettori di coscienza.
In Piemonte, cosi come in altre regioni, i movimenti antiabortisti, con il sostegno della Giunta regionale Cota, si fanno strada all'interno di consultori, ospedali pubblici e, recentemente, anche nei luoghi della formazione, trasformandoli in luoghi di predica e propaganda.
La nostra regione come il Lazio, il Veneto e la Lombardia è stata usata come “banco di prova” nella prospettiva di ridefinire la legislazione nazionale in materia di interruzione volontaria di gravidanza.
Questa tendenza è conseguenza di una strategia politica, che ripudia il principio di laicità dello stato, e mira a ridurre gli spazi di autonomia e libera scelta di poter vivere liberamente la propria sessualità, non solo delle donne ma di tutt*. Autodeterminazione è poter vivere liberamente la propria sessualità, il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere a prescindere dal sesso biologico
Invece di limitare la libertà di scelta, costruiamo percorsi di consapevolezza e liberazione, quali la prevenzione, la contraccezione, la valorizzazione delle differenze e l’educazione sessuale nelle scuole.
Autodeterminazione è consapevolezza.
Autodeterminazione è contraccezione libera e gratuita.
Invece di limitare la libertà di scelta, creiamo una società che includa le donne e le metta in condizioni di poter scegliere davvero. Bisogna spogliarsi delle ipocrisie e dare delle risposte concrete per migliorare le condizioni materiali di vita delle donne: garantire un welfare e un lavoro che consenta loro di essere indipendenti, un sistema di tutele sul lavoro che permetta alle donne che lo scelgono di essere madri.
Autodeterminazione è scegliere di essere madre.
Questo 8 marzo, in tante città europee il movimento delle donne ha deciso di reagire per costruire una rete che ci unisca tutte a difesa del principio di autodeterminazione.
Sul corpo delle donne, decidono le donne!
8 MARZO ore 14:30
PIAZZA VITTORIO
Donne per l'autodeterminazione
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womenareurope
WOMENAREUROPE
“PER UN'ALTRA EUROPA, LAICA E DEI DIRITTI”
SABATO 8 MARZO – ORE 14,30 – PIAZZA VITTORIO VENETO (TORINO)
Le prossime elezioni per il Parlamento Europeo saranno un’importante occasione per scegliere, secondo il principio della democrazia paritaria, le donne e gli uomini che decideranno le politiche europee per i prossimi anni.
Infatti l’Europa non è un’entità lontana, bensì incide sulla nostra vita quotidiana. Oggi le politiche economiche e finanziarie dell’Europa, basate sull’austerità e sul cosiddetto “rigore”, invece di essere la cura per la crisi economica europea, ne costituiscono invece spesso la causa primaria e causano disoccupazione, taglio dello stato sociale e impoverimento delle popolazioni a vantaggio delle istituzioni bancarie e della finanza speculativa.
Occorre assolutamente una svolta, per costruire un’altra Europa dei popoli, laica e dei diritti per tutti, uomini e donne. Per queste ragioni manifestiamo l’8 MARZO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, perché il sogno di un’altra Europa diventi realtà.
Le parole chiave per le quali saremo in piazza l’8 Marzo sono: LIBERTA’, DEMOCRAZIA, STATO DI DIRITTO, UNIVERSALITA’ DEI DIRITTI,  AUTODETERMINAZIONE, SESSUALITA’ CONSAPEVOLE, CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE E DI ORIENTAMENTO SESSUALE, WELFARE-LAVORO-STATO SOCIALE.
Sulla base di questi principi fondanti, rivendichiamo:
-difesa della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, per l’aborto libero, sicuro e garantito
-libertà di accesso all’aborto farmacologico (pillola RU486)
-libertà di accesso alla sterilizzazione volontaria
-libertà di accesso alla contraccezione, anche a quella d’emergenza (pillole del giorno dopo e dei 5 giorni dopo, anche da parte delle minorenni)
-maternità responsabile e consapevole
-insegnamento curriculare di educazione sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado
-riconoscimento giuridico delle coppie di fatto (sia di persone dello stesso sesso, che di sesso diverso)
-libertà di accesso al matrimonio egualitario per le coppie dello stesso sesso (costituite da donne o uomini)
-libertà di accesso alla fecondazione assistita (per tutte le coppie, sposate e conviventi e anche per le donne singole, di qualsiasi orientamento sessuale)
-divorzio breve
-libertà di adozione di minori da parte delle coppie conviventi (composte da persone della stesso sesso o di sesso diverso) e anche da parte delle donne single
-lotta contro le mutilazioni genitali femminili (infibulazione, clitoridectomia ed escissione delle piccole e grandi labbra)
-lotta contro la violenza sulle donne, contro il femminicidio, contro l’omolesbotransfobia, contro qualsiasi discriminazione basata sull’odio
-lotta conta la tratta delle donne migranti e degli esseri umani di qualsiasi nazionalità e contro la loro riduzione in schiavitù
-lotta contro la prostituzione coatta e le organizzazione criminali che la gestiscono 
-diritto alla casa
-diritto al lavoro dignitoso
-sostegno adeguato al reddito delle persone disoccupate (salario di cittadinanza)
-sostegno alla scuola pubblica di ogni ordine e grado (a partire da quella dell’infanzia, aperta e assicurata a tutte le famiglie che ne facciano richiesta)
-politiche attive di sostegno alla maternità e alla paternità
-democrazia paritaria nelle istituzioni, nelle forze politiche, nei sindacati, nelle associazioni
-incentivo all’accesso delle donne nei posti di lavoro, nelle professioni, nei consigli di amministrazione delle aziende pubbliche e private
8 MARZO: perché dalla “Festa” delle donne parta una nuova stagione di conquista di libertà per tutte e per ciascuna e per l’intera società
CONSULTA TORINESE PER LA LAICITA’ DELLE ISTITUZIONI - COORDINAMENTO TORINO PRIDE GLBT- SE NON ORA QUANDO - DONNE PER LA DIFESA DELLA SOCIETA’ CIVILE - ASSOCIAZIONE FEMMINILE FRIDA MALAN - UNIONE DONNE DEL TERZO MILLENNIO – SCAMBIAIDEE - FERMATA D’AUTOBUS – SPAZIO DONNA “CASCINA ROCCAFRANCA” - AZIONE CIVILE TORINO

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