mercoledì 5 novembre 2014

LETTERA AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO MARTIN SCHULTZ IN MERITO ALL’INVITO AL PAPA AL PARLAMENTO EUROPEO

ASE 7021c

LETTERA AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO MARTIN SCHULTZ
IN MERITO ALL’INVITO AL PAPA AL PARLAMENTO EUROPEO
Ill.mo Presidente SCHULZ,
noi, sottoscritte organizzazioni laiche europee, desideriamo esprimere il nostro profondo rammarico per la Sua decisione di invitare Papa Francesco a parlare davanti al Parlamento Europeo. Non riteniamo opportuno che qualsiasi leader religioso possa essere invitato a parlare ad un parlamento laico; inoltre, dopo averlo invitato, quale giustificazione potrà offrire per non invitare altri leader di altre religioni e confessioni o sette concorrenti?
Anche molti credenti non possono accettare che un leader religioso si arroghi  il diritto di parlare a nome loro, poiché egli non è stato eletto per questo, non più di quanto non lo siano i leader di altri gruppi religiosi e dell'Europa non religiosa. La rappresentanza dei cittadini europei dovrebbe rimanere prerogativa del Parlamento Europeo.
L'invito è doppiamente inopportuno, dato che le posizioni dottrinali della Chiesa cattolica sull’inizio e sul fine vita e sulle questioni sessuali, compresi i diritti riproduttivi delle donne - le vere questioni su cui essa si batte con più forza - sono proprio quelle in cui la Chiesa cattolica è più lontana  dai suoi seguaci , soprattutto in Europa, come evidenziato dai numerosi sondaggi e dal sinodo straordinario che si è tenuto recentemente a Roma. Tali posizioni sono generalmente in contrasto con la maggior parte della popolazione europea nel suo insieme e spesso in conflitto con i diritti umani.
Peggio ancora, registriamo oggi che il movimento religioso rappresentato dal Papa continua a combattere attivamente contro i diritti umani,  quelli che invece l'Unione europea difende, cercando di imporre al resto della società una visione morale dogmatica, a dispetto dei principi di libertà di coscienza e di uguaglianza.
I laici europei sostengono la separazione tra "Stato e religione". Questo principio dovrebbe essere applicato anche all'interno delle istituzioni dell'Unione europea. Se applicato con rigore, esso è, a nostro avviso, il modo più efficace per raggiungere la pace e le relazioni armoniose tra i cittadini dell'Unione europea, qualunque sia la loro visione del mondo.
Cordiali saluti.

I membri dell’Alliance for a Secular Europe:
Asosciancion Madrilena de Ateas y Librepensadores (Spain)
Association Europeénne de la Pensée Libre –Europe (pan-European)
Central London Humanists (UK)
Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni (Italy)
Egalité, Laïcité Europe. (France)
Esperanto Organisation (pan-European)
European Humanist Federation (pan-European)
European  Network Church on the Move (pan-European)
Humanistischverbond (Netherlands)
International Humanist and Ethical Union (pan-European)
Ligue du Droit International des Femmes (France)
National Secular Society (UK)
Observatoire Chrétien de la Laïcité (France)
Reseau d’Action Pour un Etat Laïque  (Belgium)
Sidmennt – Icelandic Ethical Humanist Association (Iceland)
Union des Familles Laïques (France)
United Kingdom Pink Triangle Trust. (UK)

Nessun commento:

Posta un commento