Articolo 33: “L'arte e la scienza
sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta
le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli
ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire
scuole ed istituti di educazione, senza
oneri per lo Stato”.
Il 26 maggio a
Bologna si svolgerà il referendum consultivo per scegliere se utilizzare le
risorse finanziarie comunali solo per le scuole comunali e statali o se
mantenere l’attuale modalità di erogazione che prevede la realizzazione anche di
convenzioni con le scuole paritarie private.
La Consulta Torinese per la
Laicità delle Istituzioni sostiene il comitato Art. 33 di Bologna e il referendum
Negli scopi della Consulta vi è la promozione
di azioni per il sostegno della Costituzione e per l’abolizione di tutte le
norme che favoriscano concessioni di compiti, contributi, diritti e privilegi
ad altre istituzioni, tali da compromettere la laicità delle Istituzioni
pubbliche. Per questa ragione, il sostegno al referendum di Bologna va nella
direzione di opporsi agli atti degli enti locali in favore di erogazioni in
varie forme (dirette o attraverso “buoni scuola”) per le scuole paritarie
private che per la gran maggioranza sono di tipo confessionale (cattoliche).
In accordo con
il comitato di Bologna, sosteniamo che “le scuole private non sono in grado di
affrontare laicamente il problema dell’integrazione; le scuole statali, invece,
sono frenate nella loro espansione dalle politiche governative”. Ricordiamo che anche a Torino una consistente
parte delle scuole dell’infanzia è gestita da privati, in maggior parte
confessionali cattolici, che hanno sopperito al disimpegno dello Stato, il
quale è di fatto inadempiente rispetto ai dettami della carta costituzionale.
Non è giusto che le famiglie siano costrette ad iscrivere i propri figli a
scuole confessionali, a causa dell’insufficienza dei posti nelle strutture
statali e comunali.
Riteniamo che “il
Comune debba disimpegnarsi dai finanziamenti alle scuole private paritarie e
destinare tutte le sue risorse economiche alla scuola pubblica, laica e
pluralista”.
Come a Bologna,
auspichiamo che il disimpegno sia graduale, in quanto sarebbe impensabile lasciare
senza servizi i bambini di Torino, ma siamo convinti che la direzione giusta
sia quella di rispettare appieno la Costituzione, che su questo aspetto è di
una chiarezza esemplare.
Insieme alle
associazioni che ne fanno parte e che sottoscrivono questo comunicato la
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni sostiene fermamente il
comitato bolognese e invita tutti i cittadini a diffondere tale iniziativa e a
sensibilizzarsi su tale tema anche in riferimento alla nostra città.
“La scuola laica non deve imporre agli alunni
credenze religiose, filosofiche o politiche in nome di autorità sottratte al
sindacato della ragione. Ma deve mettere gli alunni in condizione di potere con
piena libertà e consapevolezza formarsi da sé le proprie convinzioni politiche,
filosofiche, religiose” (Gaetano
Salvemini)
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