domenica 5 maggio 2013

Sul caso Biancofiore

Nota soprattutto per le sue anacronistiche esternazioni omofobe e transfobe Micaela Biancofiore – parlamentare vicina a Berlusconi – aveva ricevuto la nomina a Sottosegretario alle Pari opportunità.
In questo nostro strano paese quello che potrebbe sembrare una barzelletta è purtroppo una tremenda realtà!
In seguito alle giustissime denunce che hanno sollevato con forza l'inaccettabilità di tale decisione, in serata, il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha avuto un ravvedimento sulla sua decisione tanto incredibile quanto inopportuna e ha spostato la Biancofiore alla Pubblica Amministrazione. Rimane però un vulnus, un punto nel quale si manifesta l'insufficienza di una compagine di governo che sta insieme "per forza" e nella quale anche con questo episodio si manifestano le profonde crepe "culturali" che contraddistinguono i partiti che ne fanno parte, oltre che le spaccature già interne al PD.
Mentre ci aspettiamo che anche il nostro paese finalmente si adegui alle indicazioni migliori che ci vengono dall'Europa, allo stesso tempo assistiamo a scelte e nomine che smentiscono ogni nostra migliore aspettativa.
La marcia indietro attuale è frutto della levata di scudi che tanta parte della società civile ha saputo manifestare di fronte a tale scelta "politicamente scorretta", ma da ciò dobbiamo imparare a non aspettarci granchè dalle scelte di questa coalizione governativa, se non quanto sapremo costruire con una attenta e costante pressione politica e culturale in merito alle questioni dei diritti civili in Italia.
Non si tratterebbe infatti che di prendere atto che chiunque venga chiamato a svolgere una funzione pubblica in materia così sensibile non può essere scelto tra chi, da sempre, ha posizioni che aprioristicamente negano le aperture culturali e politiche che nel mondo si stanno sempre più accreditando circa i diritti civili.
Non è fuori luogo pretendere che il Sottosegretario della Repubblica Italiana alle Pari opportunità rappresenti le posizioni più nobili del pensiero democratico intorno ai diritti civili e riteniamo un errore catastrofico – anche di fronte al civilissimo dibattito che sta avvenendo da tempo su questa materia in Europa e nel mondo - che il nostro paese possa essere rappresentato da chi sostiene posizioni cosi ottusamente omofobe e transfobe.

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