martedì 28 maggio 2013

Vittoria Laica a Bologna


A Bologna, a Bologna !


Il referendum di Bologna del 26 maggio 2013 sul finanziamento alle scuole private è stato vinto dal fronte che sosteneva l’opzione A, ovvero quella che chiedeva di spostare sulla scuola pubblica i fondi comunali bolognesi oggi destinati alle materne dell'infanzia paritarie e ha vinto con il 59% dei voti.
I sostenitori dell’opzione alternativa, la B, hanno avuto il 41%. Ora, dopo che circa 86.000 bolognesi, sul totale dei 300.000 aventi diritto al voto, si sono espressi iniziano i distinguo sulla validità politica di un voto che non ha avuto l’affluenza di altri analoghi: 90% per quella sul traffico, 65% per l’acqua pubblica, 36% per le farmacie e per la nuova stazione. Si tratta di capirci un po’ di più circa il "gioco che si sta giocando", poiché, a parere nostro, sul tavolo ci sono questioni che hanno una forza potente sul futuro di questo paese, basta vedere le forze in campo: da una parte una pattuglia organizzata, guidata da tante associazioni della società civile, in primis Rete Laica che lanciò la proposta di referendum, dall'ala sinistra della maggioranza in comune (Sel), dal Movimento5Stelle, dalla Fiom, da CGIL scuola, dai sindacati di base, dai collettivi studenteschi e dall’altra il Comune, l'Udc, la Curia con la sua somma di parrocchie, la Cisl e il mondo economico, dalle cooperative di ogni colore, Cna, commercianti e Unindustria, Ascom, e poi Lega Nord e Scelta Civica. In tali schieramenti brillavano poi i personaggi atti a rappresentare mediaticamente i due schieramenti ed è in questo che possiamo rilevare ancor meglio lo sguardo sul futuro, in quanto a sostenere lo statu quo c’erano: il presidente dei Vescovi italiani cardinale Bagnasco, Prodi, l’economista Zamagni, Monsignor Vecchi, Matteo Renzi e il ministro Carrozza, oltre al Sindaco Virginio Merola. Anche il filosofo Cacciari parteggiava per questa folta schiera. Nell’altro campo il Professor Rodotà, Francesco Guccini, Isabella Ferrari, Riccardo Scamarcio e Ivano Marescotti. La sproporzione evidente delle forze schierate sullo strano fronte di un referendum cittadino la dice lunga sul significato simbolico che è da attribuire a tale risultato, che dimostra una volta ancora come i principi di laicità delle istituzioni, se correttamente spiegati e coniugati con esigenze concrete e diritti delle persone e dei cittadini, possono costituire la base per una politica culturale sostenuta da un vasto consenso popolare, addirittura maggioritario nel paese, che contrasti potentemente e sia capace di scardinare i piani di coloro che, specialmente a livello politico e di governo, si ostinano a percorrere un abbandono sempre più marcato dei principi di laicità delle istituzioni, dimostrando con ciò di disprezzare sommamente i dettati costituzionali.


È perché il referendum di Bologna ha avuto la capacità di "rivelare" pubblicamente il gioco e quindi necessariamente di impegnare tutti i laici in un lavoro di ricomposizione di un fronte del progresso della democrazia e dei diritti in questo paese che oggi cantiamo VITTORIA!


Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni
 c/o Consulta Romana per la Laicità delle Isituzioni 
Via delle Carrozze 19 - 00167 Roma tel/fax 06.6796011 e-mail:romalaica@gmail.com

1 commento: